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Quindi coloro che persistessero nel non frequentarla non sarebbero stati passati negli esami.
Protesta degli studenti della Sapienza, dei 27 febbraio 1860:
«Alcuni dei nostri compagni ci sono stati tolti. Uniti ad essi di studi, uniti di sentimenti, noi protestiamo contro una pena ingiusta e parziale.
» Quando l’adulazione e la servilità suggerì ad alcuni una menzogna che offendeva il pontefice, senza giovare al principe, noi sorgemmo uniti a smentire chi, nostro malgrado, si faceva interprete de’ nostri sentimenti.
» Non il capriccio di pochi; fu la maggioranza di noi che parlò la verità. La pena, se pena vi è per chi dice il vero, non deve ricadere su pochi.
» Noi lo confessiamo apertamente: una fu l’opera di tutti, una sia la misura delle nostre azioni: lo chiediamo all’Eminenza Vostra.
» Assolti essi, tornino fra noi; puniti, fate che siamo loro compagni nella pena come ci gloriamo di esserlo nell’amore della verità e del nostro paese.
- » 27 Febbraio 1860».
Nota degli studenti espulsi dall’Università romana:
Carretti Michelangelo. — Del Frate Filippo. — Ficola Giuseppe. — Maggiorani Gaspare. — Pesarini Carlo. — Possenti Michele. — Rossi Alberto. — Zeppa Domenico.