Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/395


 1860  369

Quindi coloro che persistessero nel non frequentarla non sarebbero stati passati negli esami.


Protesta degli studenti della Sapienza, dei 27 febbraio 1860:

«Alcuni dei nostri compagni ci sono stati tolti. Uniti ad essi di studi, uniti di sentimenti, noi protestiamo contro una pena ingiusta e parziale.

» Quando l’adulazione e la servilità suggerì ad alcuni una menzogna che offendeva il pontefice, senza giovare al principe, noi sorgemmo uniti a smentire chi, nostro malgrado, si faceva interprete de’ nostri sentimenti.

» Non il capriccio di pochi; fu la maggioranza di noi che parlò la verità. La pena, se pena vi è per chi dice il vero, non deve ricadere su pochi.

» Noi lo confessiamo apertamente: una fu l’opera di tutti, una sia la misura delle nostre azioni: lo chiediamo all’Eminenza Vostra.

» Assolti essi, tornino fra noi; puniti, fate che siamo loro compagni nella pena come ci gloriamo di esserlo nell’amore della verità e del nostro paese.

» 27 Febbraio 1860».


Nota degli studenti espulsi dall’Università romana:

Carretti Michelangelo. — Del Frate Filippo. — Ficola Giuseppe. — Maggiorani Gaspare. — Pesarini Carlo. — Possenti Michele. — Rossi Alberto. — Zeppa Domenico.