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26. — Al teatro Metastasio si agisce con musica buffa. Ultimamente si cantava quella del maestro Ricci, intitolata: «Chi dura vince».

In essa è un duetto tra Ser Giovanni e Ser Gennaro, che fanno testamento essendo per essi già suonata l’ora.

A tale duetto la platea si empiva, applaudiva strepitosamente ed accompagnava il canto degli attori.

La polizia proibì il duetto.

Circa l’Ave Maria dei 22 corrente, una turba di popolo si recò sotto l’abitazione dell’ambasciatore di Francia (palazzo Colonna) e proruppe in strepitosi applausi e grida di «Viva Napoleone, viva l’Italia, viva l’indipendenza».

Essendo giornata festiva (domenica), secondo la consuetudine, alle 7 pomeridiane, a piazza Colonna aveva luogo la ritirata francese con tamburi e concerto musicale. Al suddetto segnale, da ogni parte sboccò numeroso popolo, che ne occupò la vasta piazza. Quindi s’innalzarono grida di «Abbasso Antonelli, viva Napoleone, viva Vittorio Emanuele, viva Cavour, viva il ministero, viva l’Italia indipendente».

La turba, oltremodo crescente, associatasi al concerto musicale, passò per il Corso e lo seguì fino al quartiere di Sora, sempre schiamazzando, sventolando fazzoletti.

Passando sotto l’abitazione del generale francese, le acclamazioni divennero più vive e, giunti alla piazza di Borghese, si unì qualche grido di «Morte a Borghese» (in odio forse di aver sottoscritto lo indirizzo al Papa).