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20. — La sera del 19 corr., a mezz’ora di notte circa, 60 cacciatori accasermati a Cimarra, uscirono dal quartiere armati, e si recarono alla Pilotta1 a gridare: «Viva Pio IX. — Viva i Dragoni. — Fuori il generale Zamboni».

L’uffiziale Zanardi, dei Dragoni, procurò dissuadere quegli imprudenti con buone parole; ma questi, parte vinti dal vino, parte corrotti dal denaro, che ricevettero da ignota mano, e che si dice sia da preti, disprezzando i consigli, fecero una scarica sopra a 20 Dragoni che si erano messi in parata.

Questi allora, montando sopra i cavalli, che si trovavano insellati nella scuderia, piombarono sopra a quei fanti con tanto impeto ed energia, che, dopo di averne massacrati buona parte, essersene impadroniti di 20, ne sbandarono gli altri.

Tre Dragoni rimasero feriti. Ad uno di essi gli si dovette fare l’amputazione di un braccio.

Quei pochi militi sbandati, postisi alla fuga, uscirono fuori delle porte. La Civica, Bezzi e i suoi dipendenti pensarono d’inseguirli, e, presi all’istante circa 20 carrozze, uscirono da tutte le porte.


22. — La sera dei 19 corrente, e allorquando circa 60 cacciatori si recarono armati per la città tumultuando, e quindi alla Pilotta per fare insorgere i dragoni contro il Governo, contemporaneamente, alla piazza dell’Oca, furono tirate alcune fucilate a Ciceruacchio, dalle quali rimase illeso.


  1. Al quartiere della Pilotta.