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Però, nelle ore pomeridiane dei 25, il generale francese pubblicò, col suo visto, i bollettini dei 23 e 24 da cui, invece, risultava la nuova vittoria sopra gli Austriaci e la presa di Peschiera.

Il giorno 26 partirono alla volta di Toscana altri cento volontari.


2 Luglio. — L’allocuzione concistoriale dei 20 giugno e l’enciclica, pubblicate dal giornale dei 281, naturalmente, produssero molta sensazione.

Del resto, tutti i discorsi della città si riducono agli avvenimenti deplorabili di Perugia.

li Governo spedì colà gli avvocati Gorga e Giarè, uditori militari, per assumere processi.

Si assicura che siano similmente partiti per colà inviati inglesi e francesi per verificare parzialmente alcuni fatti addebitati alla sfrenatezza dei soldati svizzeri.

Il Monitore Toscano dei 27 giugno, contenente il rapporto compilato dal Prefetto di Arezzo sugli avvenimenti perugini, in Roma non fu distribuito.

Alcuni, però, che lo poterono leggere, riferiscono che contiene molta plausibilità (sic) e sono riportati i nomi delle vittime del furore soldatesco, tra cui sarebbero alcune monache e frati.


    indipendenza mostravansi ovunque gongolanti. E l’imperatore d’Austria era così sicuro di vincere che aveva dato l’ordine che gli si preparasse un treno per recarsi a Milano nella sera del 24.

  1. Giornale di Roma. L’allocuzione e l’enciclica si riferiscono alla insurrezione delle Romagne e vi è ricordata la scomunica che colpisce chi si adoperi contro il potere temporale dei papi.