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Le disposizioni preventive proseguono, e molte pattuglie tengono in soggezione specialmente il rione Monti e Trastevere, da cui si crede fossero prescelti gli individui per la reazione.

Gli Svizzeri che erano stati inviati a Perugia presero rinforzi di linea e gendarmi dai luoghi di passaggio e proseguirono la marcia fino colà. Trovate le porte chiuse, barricate, e, dietro rifiuto di arrendersi, incominciarono, nel giorno 20, alle 4 pomeridiane, a far uso delle armi. Perugia dovette cedere poichè i soldati del Papa, fatta la breccia, entrarono caricando gli insorti alla baionetta. Il combattimento fu sanguinoso e durò per lo spazio di circa tre ore, nel quale si ebbero a deplorare varii morti e feriti1.

La illuminazione per l’anniversario della incoronazione del Papa si è mostrata più splendida del solito.

Però è da avvertirsi che gli esaltati, in cuor loro, la dedicarono a Luigi Napoleone, ricorrendo appunto una tale festività.


28. — Il partito reazionario, fin dai 24, sparse la voce che era giunto un bollettino della guerra dal quale si desumeva che le truppe alleate erano state costrette a fare una ritirata quasi di disfatta, con perdita di circa 40 mila soldati2.


  1. Il lettore conosce come fossero barbaramente trattati i perugini dalle milizie mercenarie del pontefice.
  2. Questa notizia della sperata sconfitta dell’esercito alleato, che aveva la sua origine nei segreti apparecchi che faceva l’esercito austriaco per sorprenderlo, notizia che per poco non si avverò, era stata sparsa in tutta Italia, onde i nemici della nostra