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domenicale a grida sediziose di Morte ai preti, di viva il Governo provvisorio, e a innalzamento di bandiera francese1.

Il generale, immediatamente, fece avvisare i suddetti che, dove avessero osato di condurre a termine il progetto, sarebbero stati dispersi colla forza.

Intanto avvertì i soli ossequianti che si astenessero dall’accedere alla piazza di S. Luigi de’ francesi e dalla dimostrazione, tuttochè pacifica, poichè nelle loro file volevano introdursi alcuni inimici della Francia, prezzolati dalla Polizia pontificia.

Quindi adottò misure di precauzione col formare un deposito di due compagnie sulla piazza di Sant’Agostino, con aumento di altra compagnia sulla piazza di S. Luigi de’ Francesi e gendarmeria francese e colle istruzioni di disperdere assembramenti sospetti facendo, contemporaneamente, porre in movimento numerose pattuglie per la città.

La messa ebbe luogo; il generale, uscito dalla chiesa, convocò intorno di sè tutti gli uffiziali cui dette istruzioni riservate, e quindi se ne partì, salutato lungo la strada da pochi individui che passavano, indifferenti ed in buona fede. Egli corrispose con alquanta sostenutezza e con cenno di astenersi dal saluto.


  1. Leggesi, scritto in margine dallo stesso Roncalli, «che sembra incerta la notizia»; ma a che, allora, tutti i provvedimenti militari del generale francese, dei quali parla poi il Roncalli stesso? Noi abbiamo già notato altrove come la polizia pontificia cercasse far nascere disordini tra le tranquille dimostrazioni dei romani, e di ciò il Diarista ci offre qui assai chiara prova.