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1859 | 333 |
Un dispaccio elettrico, giunto la sera dei 12 giugno, annunziò che Ancona e Bologna erano state sgombrate dagli Austriaci; che a Bologna si era proclamato un Governo provvisorio, di cui sono membri il conte Minghetti, il conte Pepoli, ecc. e che invocò la dittatura del re di Sardegna.
Un tale atto, troppo contrario al buon senso dei Bolognesi, viene scusato colla imprudenza commessa dal cardinale legato Milesi, il quale, non credendosi sicuro senza le truppe austriache, raggranellando pochi gendarmi, abbandonò la città con la retroguardia tedesca.
Per tali notizie, di tanto grave interesse, il S. Padre, nella stessa sera, convocò una congregazione di cardinali nella quale fu stabilito di chiedere all’imperatore Napoleone che inviasse a Bologna truppe per garantire la pubblica tranquillità e tornare all’obbedienza del legittimo Sovrano quella popolazione.
Si dice che nel giorno 10 siano partiti altri 300 volontari.
Negli scorsi giorni sono disertati dal corpo di linea 10 soldati.
Le diserzioni si estendono a Civitavecchia, Prosinone e specialmente a Pesaro e Forli.
Per ordine del Papa, è stato accordato alla gendarmeria pontificia un soprassoldo. Ciò le sarà di stimolo a mantenersi fedele al Governo.
18. — Ai 13, gli avvenimenti di Bologna furono noti a tutti ed il generale francese fece affiggere per i caffè un bollettino relativo ai medesimi, nel