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Quindi esortava alla moderazione.

La via del Corso, intanto, di già riboccava di esultanza, e molti preparativi si disponevano per la illuminazione, promossa dagli stessi Francesi.

Infatti, nella sera ebbe luogo e principalmente per la via del Corso ed in piazza Colonna con i colori francesi1.

Due concerti musicali francesi, avanti al Casino, alternavano le suonate, ed al fine di ognuna si prorompeva in battute di mano dall’immensa popolazione ivi riunita.

Tutto procedette nel massimo buon ordine, e, rispettosi tutti all’arrivo del generale, nessuno eccedette in clamorose dimostrazioni.

Terminati i concerti musicali, la moltitudine attese il generale de Goyon che uscisse dal Casino, e gli fece la solita dimostrazione di levate di cappello e battute di mano.

Presso l’incaricato di Sardegna vi era sfarzosa illuminazione con una bandiera italiana. Alcuni devoti, passandovi, si levavano il cappello.

Passò un abate, in compagnia di tre giovinastri, e, col suo cappello triangolare sollevato in aria, si mise a gridare ad alcuni spettatori che volevano conservare la neutralità: «Signori, sono pregati di levarsi il cappello».

Ai 9 corrente, partirono da Roma altri 600 volontari, e, con essi, il duca Bonelli, già guardia nobile

  1. Si aggiunga: «ed italiani».