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Si assicura che tra le firme se ne leggono molte di notabili, di ecclesiastici, di impiegati.

Sono in pronto alcune altre centinaia di volontari, che partiranno quanto prima con un concerto musicale.

Nello stesso giorno 6 corrente, un gendarme pontificio commise l’imprudenza di staccare un bollettino della guerra, vicino alla sentinella francese, presso il Monastero di Campo Marzo. La sentinella chiamò all’armi, e l’imprudente fu umiliato coll’essere obbligato a riattaccare il bollettino che aveva distaccato.

Altro consimile inconveniente si verificò vicino al palazzo Carpegna, dove i gendarmi fermarono due individui che declamavano il bollettino della guerra.

Requisirono il bollettino e procedettero all’arresto dei due individui. Il popolo li prese a fischiate, e così dovettero rilasciarli in libertà.


10. — Le soscrizioni per l’offerta delle due spade ai due Sovrani belligeranti proseguono, ed alcuni incaricati girano per le case a raccoglierne le firme.

Un sacerdote, al Caffè nuovo, nella sera dei 7, fece una offerta spontanea di dieci scudi.

Si assicura che oggi partiranno altri 400 volontari.


11. — Nelle ore pomeridiane dei 7 corrente, il generale francese pubblicò un avviso col quale, dichiarandosi grato alla popolazione romana, per la parte presa nella gioia della sera innanzi, ricordava l’avvertimento dato precedentemente (ai 26 di aprile) sulla proibizione delle dimostrazioni clamorose.