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moderato, e non farsi imporre da sinistre voci, mentre la causa italiana non soffrirà giammai1.

Ieri sera girarono numerose pattuglie per prevenire nuovi eccessi del popolaccio sfrenato.

Si assicura che quanto prima in Napoli avrà luogo un congresso diplomatico di potenze, specialmente cattoliche, all’oggetto d’intervenire negli affari di Roma e stabilire il Papa nei suoi pieni poteri.

La Spagna mise a disposizione di Pio IX un vapore ed anche denaro.

Sette bastimenti già hanno fatto vela, e sembra che si dirigeranno a Civitavecchia.


11. — Ai 7 il Vescovo di Orvieto fece affiggere alle porte della Cattedrale un esemplare della scomunica. I civici lo strapparono, il curato ne fece affiggere una seconda copia, e vi mise di guardia due contadini. I civici assalirono le due guardie, una ne uccisero e l’altra la malmenarono. Questa però se ne fuggì ed invitò all’armi i contadini della campagna. Infatti, armatisi alla meglio, si attaccarono con la Civica. Vi furono due morti e otto feriti. Da Viterbo fu mandato colà un rinforzo di Civica.

Nello stesso giorno 7, giunse in Roma il conte Martini, nuovo inviato straordinario, e ministro plenipotenziario del Re di Sardegna presso la Santa Sede2.


  1. Vedasi la Gazzetta di Roma del 9 di gennaio.
  2. Il conte Martini era stato mandato dal ministro Gioberti al Papa ad offrirgli d’interporsi presso i rettori ed il popolo di Roma per venire ad una conciliazione.