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ricambiate dall’altro, se non con usura, almeno con parità, chiamandolo assassino.

La cosa poi si vuole che procedesse tant’oltre che il cardinale Altieri tirasse una seggiola addosso al Segretario di Stato, e che il Papa, inteso lo schiamazzo, uscisse dalle sue stanze-richiamando all’ordine i questionanti e dichiarandosi altamente scandalizzato.

Si aggiunge, in fine, che i suddetti si scontrarono, dopo poco, in casa del cardinale Macchi, e che colà si verificò scena più seria poichè il cardinale Altieri, provocato da pungenti sarcasmi, dimenticò sè stesso e lanciò contro l’avversario una solenne guanciata.


17. — L’avvocato Filippo Cecchini, uno dei processanti politici cui vennero affidati i processi mazziniani, e che con tanto zelo e probità corrispose ai delicati incombenti, nel giorno 14 corrente ricevette alcuni torti dal ministro dell’Interno, nella sistemazione dell’ufficio. Quindi è che, dichiarandosi offeso nella convenienza, disse a quel ministro Mertel, che le «sue deliberazioni erano prive di senso comune, e che assai meglio si vide trattato da Mazzini e consorti, che dal Governo pontificio, la cui forma non è altro che una sistematica abnegazione della Religione Cattolica. Conchiuse che voleva essere destituito dall’impiego».

A lode del vero, debbe aggiungersi che il Cecchini fu sempre incorruttibile, e la di lui fama su ciò è unica. È poi noto che al medesimo non mancarono offerte pecuniarie nei processi politici, mediante anche cambiali in bianco, e, che tra le altre