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24 Settembre. — Negli scorsi giorni sono stati arrestati otto bassi uffiziali del battaglione dei Cacciatori Pontifici, stanziati in Roma. I medesimi furono rinchiusi nel carcere politico di S. Michele.

Si dice che ricevessero sussidii da mani occulte, ossia dalla setta1.


18 Ottobre. — Alcuni giovani romani raccolsero franchi 1670, per fare una offerta ai loro fratelli di Piemonte, i quali, combattendo in Crimea sotto la bandiera italiana, hanno bene meritato della patria.

Non si conoscono gli autori e solo si lesse tutto ciò nella Gazzetta Piemontese dei 10 corrente.


16 Novembre. — Un tal Adolfo Mancini, arrestato politico, evase dall’ospedale de’ pazzi, dove si era fatto condurre fingendosi demente.

Si credette che il medesimo fosse già a Marsiglia; ma, invece, si tenne sempre nascosto in Roma, e nella sera dei 13 corrente fu nuovamente arrestato in una casa affittatagli dal macellaio Bernardini soprannominato il Telegrafo, in via Laurina, n. 14.

Egli era intento, insieme ad un Lucenti, campanaro, abitante in via Tordinona, alla compilazione di un programma rivoluzionario.


  1. Gli arrestati, tra i quali erano Gaspare Sanguigni, Ettore Serafini, Luigi Paoletti, romani, Pietro Zamboni, bolognese, Paolo Diamantini, anconetano, d’accordo con alcuni borghesi, volevano sollevare Roma. Traditi da uno dei congiurati, chiusi nelle carceri nuove (non nel carcere di S. Michele, come narra il Roncalli), quantunque mancassero le prove, furono cancellati dai ruoli e condannati alla sorveglianza della Polizia o all’esilio.