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truppe, per tre volte, con voce debole, gridarono: Viva Napoleone III.

Frattanto, l’artiglieria francese, dal forte di Sant’Angelo, sparò 101 colpi.

L’ambasciatore, nello stesso giorno, riuni a lauto banchetto i generali ed altri notabili francesi. Erano 64 coperti. Torlonia gli prestò il servizio da tavola.

Nella sera, a piazza Colonna, ebbe luogo una illuminazione dell’intiera facciata dov’è il quartiere. Fra i due orologi si osservava una grandiosa aquila coll’iscrizione: «A Napoleone III». Seguivano poi le iniziali L. N.

Pasquino, credendo che le iniziali riguardassero il nome di quella mostruosa bestia, che non conosceva, la prese per un uccello di rapina e lesse: La Nottola.

Marforio lesse: L’ultimo Naufragio.

L’aquila di legno, di giorno presentava uno scheletro, senz’alcun effetto. Si disse, pertanto, che avendo l’aquila perdute le penne, ed essendo ridotta in ossa, gli orologi, presso cui era situata, contavano le ore di sua vita, per cui si sarebbe trovato ben a proposito il motto: Hodie mihi, cras tibi.

Altri poi lo scheletro e le iniziali L. N. le interpretarono politicamente, cosicché, ravvisando nello scheletro medesimo il vero stato della Francia, lessero La Nazione, ossia la fisonomia della nazione francese.

In Roma vi è un’antica superstizione volgare, consolidata dall’esperienza, che se di Santa Bibiana piove, il tempo piovoso dura 40 giorni ed una settimana. Ora, essendosi osservato che la proclamazione di Napoleone III avvenne ai 2 corrente e precisamente nel giorno di Santa Bibiana, i presaghi