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Il pubblico, poi, sindacando l’ordine stesso, non vede la necessità nel ministro di esporre in piazza il suo divisamente, e perciò lo trova indecoroso ed ingiurioso ai membri della Censura che non seppero, o non vollero fare il loro dovere nel sindacare la condotta degli impiegati militari e civili.

In fine, si rimarcò la bassezza usata dal pro-ministro il quale, nell’aver dianzi giubilato il capitano Frezza, uomo onorevolissimo ed espertissimo nella finanza, volle dipingerlo presso il pubblico per uno di coloro in cui fossero tali pregiudizi da allontanarsi pel primo dalla finanza, nulla curando le lagnanze di questo ed il malcontento delle persone probe su tale misura.

I membri, poi, componenti la Commissione, sono sempre quelli che, collegati col pro-ministro per ragione d’ufficio o per gratitudine, secondano ciecamente i di lui capricci e le di lui stravaganze.


26 Novembre. — La Consulta di finanze, in forza delle facoltà che il Papa gli attribuì verbalmente, allorquando la ricevette nel giorno 18 del corrente, nella sua prima seduta, che tenne ai 19, nominò una Commissione perchè redigesse un Rapporto sul modo di togliere di mezzo la carta monetata. Il presidente della medesima è il principe Orsini.

In quella prima seduta la Consulta chiese al proministro delle finanze:

1° La tabella consuntiva del 1851, per conoscere la natura delle spese;

2° La cifra della carta monetata;