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266 | diario roncalli |
Nelle gite fatte dal Sommo Pontefice, durante la sua villeggiatura, varii personaggi distinti si recarono ad ossequiarlo nel suo passaggio.
Il pro-ministro delle finanze prese la circostanza della gita che il S. Padre fece a Memi, e non trovò luogo più adatto per essere in pieno carattere che farsi trovare nella macchia della Fajola1. Ivi complimentò il suo Sovrano.
Avvenne altro aneddoto. Alcune donne, lungo la strada, chiesero l’elemosina a Sua Santità, che erasi recata ad altra gita di sollazzo; la Guardia Nobile che era al suo fianco le invitò a dirigersi a Monsignor Elemosiniere, che è l’ultimo somaro. È da sapersi che la gita si faceva, dal corteggio, somarescamente.
Il Papa rise molto ad una tale espressione.
17 Novembre. — Il resoconto del pro-ministro delle finanze relativo all’antica gestione Tosti, pubblicatosi nel foglio officiale, è stato accolto con ilarità poiché meglio sarebbe piaciuto ch’egli si fosse occupato di dare sfogo alle sue operazioni, di quello che alle altrui, svisandole ed alterandole.
Lo stesso pro-ministro inserì nel giornale ufficiale, numero 211, un ordine del giorno esponendo la necessità di una riforma del corpo dei Finanzieri.
Naturalmente, produsse un forte malumore in quel corpo poiché ciascuno è in timore di essere espulso.
- ↑ Macchia estesissima che dal territorio di Velletri si prolunga, da una parte, nella provincia romana, e dall’altra in quella di Frosinone. Fu sempre covo di briganti.