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7 Agosto. — Il pro-ministro delle finanze, per spese di viaggio, fece mettere a sua disposizione un fondo di scudi 10.000.

Il suddetto, prima di partire, partecipò all’eminentissimo Tosti il progetto di provvedere altrove i panni per le truppe piuttosto che a quell’opificio, per veduta economica. 11 cardinale si adirò talmente contro il medesimo che poco mancò non giungesse a percuoterlo. Infine lo scacciò con disprezzo dicendogli: «Va via, vero ministro del diavolo».

Si vociferò che il suddetto pro-ministro avesse anche in progetto di togliere la carta monetata; ma si ignora su quali basi.


12. —Il preventivo del 1852, pubblicato dal pro-ministro delle finanze, apparisce chiaramente non elaborato da un benché discreto finanziero, ma soltanto da un torbido computista. Infatti, esso non presenta nessuna idea finanziera, ma soltanto un vizioso giro di cifre numeriche, i cui estremi sono od erronei, o totalmente insussistenti.

L’assegno alle truppe austriache, che ascende a circa un milione di scudi annui, non è compreso nella cifra assegnata al ministero delle armi, e lo si vuol nascondere al pubblico, non si sa il perchè.

I lotti si fan figurare come partita vantaggiosa al Governo, quando, per lo contrario, e per le innovazioni portate colle cambialette, e colla nuova tara sulle vincite che ne diminuirono le giuocate, e colla spesa che tuttora conservasi degli impiegati che furono ringraziati, ora sono totalmente passivi.