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La sera precedente fu innalzato un piccolo globo areostatico presso il Colosseo. La mattina furono esplosi varii involti di polvere presso il Campidoglio, la Consulta e S. Andrea delle Fratte, il cui rombo fu inteso a molta distanza.
Nella sera del giorno 9 fu acceso un fuoco di bengala sulla piazza della Cancelleria vicino al quartiere francese. Presso piazza Agonale fu fatta un’altra esplosione di polvere incartata.
Alcuni giovinastri furono arrestati sul fatto. Essi appartengono alla classe di falegnami e manescalchi.
Fu sparsa la voce che in tale giornata, dalla setta demagogica, doveva essere pugnalato monsignor Savelli, ministro dell’Interno.
14. — In data dei 7 corrente, per riparare allo sbilancio della finanza, fu aumentata di un bimestre la Dativa. Oltre a ciò, fu aumentato dai bajocchi 2 1|2 a 3 il sale, ed alcuni generi coloniali furono aumentati di dazio. Ai Comuni fu imposta un’altra somma di scudi 250,000.
Ciò produsse un malcontento generale.
Nella mattina dei 15 corrente, fu trovato affisso per la città un foglietto nel quale si leggeva; «Il popolo vuole libertà di lavoro, meno tasse, meno giubilei».
21. — In casa di un tale Luigi Jacopini, ex impiegato alla zecca, si rinvenne un deposito di 15 bombe di cristallo intonacate di gesso, con quattro stili.