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232 | diario roncalli |
Circola per Roma una piccola caricatura, rappresentante l’assedio della trattoria del Falcone, dove figurano i cacciatori d’Orleans ed altri militi della guarnigione francese occupati alla espugnazione, non che il generale stesso, avente tra le mani un grosso squadrone in atto minaccevole. Alle finestre vi sono cuochi, sguatteri, camerieri armati di cazzeruole, piatti, spiedi, che si difendono.
Il disegno, eseguito in Roma, fu mandato a Genova per la incisione, e quindi ne furono spediti un buon numero di esemplari a Roma, che vennero distribuiti con somma cautela. Varie copie furono indirizzate al generale stesso, che si assicura montasse in piena collera.
In seguito a tali insulti, il generale diramò alle sue truppe ordini severissimi contro la gioventù briosa ed insolente, e perchè si tenessero di mira i frequentatori delle trattorie e segnatamente quelli del Falcone.
Intanto sono arrestati coloro che, a notte avanzata, vanno, innocuamente, canterellando per la città.
I più scaltri, per non essere arrestati, si qualificano per parenti di cardinali, di principi, e, se non altro, non vengono trattenuti, ma dichiarano, però, sotto parola d’onore, di astenersi, d’ora in poi, di cantare.
Ai 5 del corrente, nel teatro Valle, vi fu una manifestazione liberale mediante prolungati applausi ad una innocente frase contenuta nel dramma intitolato La morte di Tasso, dove dicesi «Gloria all’Italia» e che fu rappresentato in quella sera, in occasione della beneficiata dell’attore Salvini.