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Cattolico di Genova perchè fosse inserito, nel foglio pontificio che uscirà oggi, un articolo contrassegnato di proprio suo pugno, concernente i fatti che sono creduti più veritieri sul defunto ministro del Commercio, Santa Rosa.


30. — Le voci più accreditate relativamente alla Commissione torinese sono che il S. Padre abbia destinato l’Ecc.mo Lambruschini per trattare sulle note questioni religiose, con istruzione, però, di non aprire trattative se non quando sia restituita la libertà al vescovo1 e venga fatta una pubblica ritrattazione dei fatti annunziati.


    grave dolore dei suoi e a inenarrabili tormenti dello spirito, Pietro de’ Rossi di Santa Rosa spirò.
          La indignazione per questo fatto fu grandissima in Torino, ove, per un istante, ebbe anche a soffrirne la publica quiete.
          Dopo lo scambio di molte note tra il Governo piemontese e il pontificio, il ministro d'Azeglio mandò a Roma Pier Dionigi Pinelli perchè trovasse modo di rappacificare i due Stati, senza ledere le massime fondamentali dello Statuto. Ma il Pinelli, in 48 giorni che rimase in Roma, non potè conferire che in via privata col Pontefice e col cardinale Antonelli. (Vedasi Storia documentata della diplomazia europea in Italia, dall’anno 1814 al 1861, per Nicomede Bianchi. Torino, Unione Tipografico-Editrice, vol. VII, pag. 353-377).

  1. Il Franzoni, per la sua circolare contro la legge del foro e delle immunità ecclesiastiche, era stato condannato a un mese di carcere e a 500 franchi di ammenda e per la sua condotta verso il Santa Rosa all’esilio. Il Pinelli, per la quiete del paese, ne chiedeva l’allontanamento da Torino; ma la Corte pontificia approvava così apertamente la condotta dell’arcivescovo che, nel concistoro segreto del 20 di maggio di quell’anno, era da Pio IX appellato ragguardevolissimo e dall’Antonelli, nelle sue note diplomatiche, qualificato per ottimo.