Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/233


 1850  215

ha provato da secoli! Ed oggi non è dato di campare la vita senza stento e senza angoscia, se non al prete, al ricco egoista, all’impiegato che ha cuore di soffrire qualunque umiliazione e piegarsi a qualunque bassezza, e finalmente alla spia perchè lo sbirro e la spia oggi regnano onnipotenti. Torni dunque il rinnegato Prete se ha cuore. Sarà testimone della propria agonia e della tremenda, inesorabile giustizia del Popolo, che è giustizia di Dio!!! E la tremenda giustizia non è lontana, perchè al Popolo d’Italia non bisogna che un grido per impugnare di nuovo le armi; la Francia protesta, col fatto stesso delle elezioni, contro un Governo liberticida. Europa tutta si scuote alla santa parola di Libertà; la potenza di una idea deve prevalere senza fallo ad una rancida forma.

» Viva la Libertà, viva l’Italia, viva il Vangelo Ili Cristo!!!»

Nella mattina dell’otto aprile, e precedente, furono fatti varii arresti d’individui che lordavano la notificazione della Commissione governativa di Stato sul ritorno di S. Santità.

Nella notte dagli 11 ai 12, alle ore 10 3|4, nella via del Giardino, dietro il palazzo Teodoli, fu incendiata una grossa bomba che, oltre al danno delle invetriate, cagionò molto timore ai circostanti. Si crede che questa avesse per oggetto d’insultare la Polizia, che, col trasferimento a Montecitorio, trovasi distante dall’accaduto pochi passi.

Nella stessa notte, presso il Quirinale, i soliti perturbatori dell’ordine, alla vista di alcuni soldati, abbandonarono alcune fascine con due fiaschi d’acqua