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sospendesse la festa e ne fosse carcerato lo stampatore perchè aveva eseguito la stampa senza permesso.

Così si fece; ma un carabiniere, nell’atto che staccava un manifesto, ebbe uno schiaffo da un uffiziale francese.

Nel dì 26 furono trovati alcuni foglietti stampati, sparsi per la città, coi quali venivano minacciati del pugnale di Rossi coloro che avessero preso parte al prossimo carnevale.


4 Febbraio. — I liberali, avvicinandosi il carnevale, andavano susurrando che non era cosa conveniente che i Romani prendessero parte ai divertimenti mentre tante recenti memorie di lutto ritrovavano ovunque. Convenire piuttosto di dedicare le ore del Corso in passeggiate al Gianicolo, pregando pace e requie ai martiri della libertà e della patria.

Infatti, alcuni giovinastri divisavano di recarsi presso i bastioni di S. Pancrazio a recitare i rosari.

Il Comando militare e la Polizia presero misure di precauzione, e, se qualche assembramento tumultuoso si fosse verificato, la cavalleria francese aveva avuto ordine di far una carica.

Non mancavano, però, di spargere fogli clandestini, minacciando coloro che prendessero parte al carnevale.

Gli ebrei, venditori degli arazzi, furono anticipatamente, per mezzo di lettere, minacciati del pugnale di Rossi ove portassero in giro le loro mercanzie.

Infatti, intimoriti da queste, non se ne vide alcuno.

Anche ai venditori di fiori fu fatto altrettanto. A qualche ragazzo furono tolti e dispersi.