Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
206 | diario roncalli |
» Viva la Repubblica!»
La Polizia conobbe i nomi di quegli individui che avevano pronunziato «Pace agli eroi morti per la patria» e li avrebbe disprezzati.
Però, fu poscia informato che gli stessi (e forse altri) si disponevano a celebrare, nei giorno 15, l’anniversario dell’assassinio di Rossi con un sontuoso pranzo. Quindi, nella notte precedente, fece arrestare undici individui 1.
Prima che si spargesse la notizia del pranzo, una dama e diversi notabili avevano ideato di fare un funerale al Rossi nella Chiesa di S. M., in via Lata, ch’era la parrocchia del defunto. Il cardinale Vicario diede il permesso; ma la Polizia consigliò a desistere per non porgere occasione a qualche sconcerto. Così si fece.
Nel giorno 15, e nella sera, il Comando militare francese prese alcune precauzioni per reprimere qualunque manifestazione tumultuosa che si fosse fatta; ma nulla accadde.
24. — Essendo stato richiamato il generale Rostolan, comandante in capo dell’esercito francese, nella mattina dei 19 giunse in Roma il generale Baraguay d’Hilliers, destinato da quel Governo a tale rimpiazzo.
Smontò alla locanda della Minerva.
Nel giorno dopo passò ad abitare nell’appartamento dell’ambasciatore di Francia, nel palazzo Colonna.
- ↑ Tra essi fu Teresa Narducci, madre ad un ufficiale morto durante l’assedio e già nominata dal Roncalli.