Pagina:Diario di Nicola Roncalli.djvu/217


 1849  201

cerdote francese, cappellano della chiesa degli Angeli Custodi, nel dì 3 luglio.


6. — La sera dei 3 corrente, al teatro Argentina, un uffiziale francese gettò alla Rebussini, prima donna cantante, un mazzetto di fiori. La Rebussini, per spirito italiano, non lo raccolse, ed i Romani l’applaudirono.

Nella sera dei 4, varii uffiziali francesi gettarono dai palchi altri mazzi di fiori; ma la Rebussini, secondo il solito, non li curò. I Romani tornarono ad applaudire, ed i Francesi fischiarono la donna.

Ciò, naturalmente, portò qualche scompiglio, tanto più che, gridando i Francesi, che volevano fuori il bouquet, la platea li prese a fischi ed urli.

Allora molti della platea stessa volevano uscire dal teatro; ma le guardie, alla porta, ebbero istruzioni di non fare uscire alcuno.

Poco dopo però la Rebussini fu obbligata a venire sul palco col bouquet in mano.

Si rinnovarono i fischi per parte della platea.

Gli uffiziali, avendo fatto forti rimostranze a Rostolan per l’accaduto, ieri sera il teatro fu chiuso, e la chiusura durerà otto giorni.

Questa mattina si sviluppò altro incendio nel Collegio Romano, nelle camere sotto l’orologio1.


  1. Come ognuno sa, nel Collegio Romano avevano sede i Gesuiti. Il Giornale di Roma del giorno 7 di settembre, annunziando quest’incendio, aggiunge: «Ci lusinghiamo che per l’ultima volta si abbia a lamentare, che il fuoco per ben due volte in poco tempo abbia preso di mira uno stabilimento sì utile alla gioventù Romana, che là accorre per ricevere l’istruzione religiosa e letteraria ».