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Da ciò avvenne che moltissimi bottegai, anche di commestibili, chiusero i negozi.

Il basso popolo incominciò a tumultuare, ed in Trastevere ed ai Monti vi furono risse, con varii feriti.

La Polizia, colla forza, costrinse i bottegai ad aprire.

Durante la giornata di ieri nulla fu pubblicato in proposito.

Questa mattina, alle 10 antimeridiane, la Commissione governativa di Stato emise una notificazione colla quale, confermando il corso coattivo a tutti i Boni del Tesoro, fino alla lett. O, dichiarava di riconoscere i Boni repubblicani «per la tangente del sessantacinque percento del loro valore nominale1».

Ieri sera la stessa Commissione pubblicò alcune determinazioni sugli impiegati avendo per base che «restavano annullate tutte le leggi e disposizioni dal 16 novembre 1848 in poi. Gli impiegati che avessero avuto aumenti tornavano al primitivo soldo2».

È da immaginarsi con facilità quale effetto dispiacevole producessero le predette due notificazioni.

Molti impiegati avevano calcolato sugli aumenti.

Infatti poi si trovavano possessori di biglietti della repubblica, e tutti ne risentirono danno.

Il basso popolo, saputa la disposizione, imprecava, malediceva, bestemmiava per le pubbliche strade; negozianti davansi alla disperazione; alcuni grida-

  1. Vedasi il Giornale di Roma del 3 di agosto. «Questa ruberia, scrive il Torre (op. cit., ii, 305) fu decretata un’ora dopo che il Governo avea, coi biglietti in corso, pagato oltre quaranta mila scudi di pensioni e di soldi».
  2. Nel Giornale di Roma del 7 di agosto.