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da varii uffiziali, e, tra questi, da alcuni dei Corpi Franchi già disciolti, che, contro il divieto, indossarono l’uniforme.

Presso Fontana di Trevi, dove abitava il Melara, allorché passò il suo cadavere, furono gettati dalle finestre alcuni fiori; ciò anche in altro punto fu fatto.

Questa mattina vi dovevano essere solenni funerali con invito delle uffizialità.

Poco prima che incominciasse la messa, e mentre il sacerdote benediceva al tumolo, entrò dentro la Chiesa il comandante di Piazza, francese, con una compagnia di soldati, e, gridando per la Chiesa che la funzione era proibita, perchè fatta senza ordine della Piazza, scacciò gl’intervenuti.

Il prete, intimidito, fuggì in sagrestia e si chiuse dentro. Alcuni devoti, che erano in chiesa, fuggirono similmente scandalizzati.

È da avvertirsi che il generale Rostolan, nel dì 31, passando in rivista le truppe romane sulla piazza di San Pietro, fece invito alla uffizialità perchè almeno due per ciascun battaglione intervenissero ai funerali del colonnello Melara.

Ora non si sa spiegare la collisione tra questi due generali.


3. — Ieri si attendeva la pubblicazione di qualche disposizione relativamente al deprezzamento dei Boni della repubblica.

Molte erano le voci; chi diceva che avrebbero perduto un terzo, chi una metà.