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Dopo la medesima, Tosti diresse alcune parole ad Oudinot, cui questi rispose analogamente. Dopo tale risposta, vi furono applausi ad Oudinot1.

Una piccola turba d’impiegati della Segreteria di Stato, con alcuni preti, con una bandieretta, giravano gridando «Viva Pio IX, viva il generale Oudinot». I medesimi circondarono il generale, lo applaudirono e gli baciarono le mani.

Trovando però pochi seguaci, s’indirizzarono verso Trastevere invitando a gridare «Viva Pio IX».

Le donne trasteverine li respinsero con cattivi modi ed invece profferirono ingiurie contro Pio IX stesso.

Alcune contrade furono ornate di arazzi. Al Corso nessun circolo, o casino vi prese parte2.

Nella sera vi furono luminarie. Ad un’ora di notte vi fu illuminazione della Cupola e S. Pietro suonò a festa.


17. — Domenica, 15 corrente, giorno in cui fu festeggiato l’innalzamento della bandiera pontificia, fu da qualcuno osservato che con altro 15 luglio ebbe culla la libertà italiana e con questo ebbe morte.


  1. Al giungere del generale alla porta della basilica, fu salutato da un discorso di Monsignor Marino Marini, a cui rispose l’Oudinot. Un altro gliene rivolse il cardinale Tosti, e non mancò, naturalmente, la risposta del generale francese. Tutti questi discorsi furono publicati nel Giornale di Roma del 16 di luglio del 1849.
  2. Lo Spada, non certo sospetto d’essere poco favorevole al Governo pontificio, a pag. 711 del 3° volume della sua opera, da noi più volte citata, dice che «si videro fin dal mattino del 15 segnali di gioia in parte vera e sincera, in parte apparente e interessata».