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Questa mattina furono disarmati, pubblicamente dai Francesi, molti legionarii ed altri appartenenti a corpi franchi.

Ieri sera un battaglione francese occupò il Campidoglio e la sala dell’Assemblea.

L’Assemblea trovavasi ancora in permanenza. Il deputato Filopanti protestò contro tale invasione e la protesta fece quindi sottoscrivere particolarmente da quasi tutti i deputati1.

In tale stato di cose i deputati in permanenza mandarono dal Triumvirato per avere danaro onde poi mettersi in salvo. Infatti, il cassiere della Camera tornò con circa 8000 scudi che si divisero tra loro. Vi erano Cattabene, Filopanti, Antinori, Bufalini, Govoni, ecc., circa 60.

Alcuni deputati ed inservienti si diedero a precipitosa fuga.

Ieri sera fu pubblicato un supplemento al Monitore di ieri. Il Direttore di quel foglio, che è un siciliano, (un tal Cuzzanea), scrisse un articolo insultantissimo ai Francesi.

L’avanguardia francese insegue il corpo di Garibaldi. Si dice che ier l’altro questi passò per Tivoli, dove volle dalla Comune scudi 3000.

I deputati ancora sono in Roma ed i principali compromessi si vedono girare per la città.


  1. L’atto con cui l’Assemblea protestò «in faccia all’Italia, in faccia alla Francia, in faccia al mondo incivilito, contro la violenta invasione della sua sede operata dalle forze francesi il giorno 4 di luglio alle ore 6 pomeridiane», fu sottoscritta prima dal presidente di sezione C. Bonaparte, dal segretario Quirico prof. Filopanti, e quindi dal presidente Giuseppe Galletti, dal vice-presidente E. Allocatelli, e dai segretari Pennacchi, Zambianchi e Cocchi.