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Le truppe sono tuttora in bivacco a piazza Colonna, ai Ss. Apostoli, al Popolo.

Nelle botteghe dove entrano Francesi i Romani fuggono e rimangono deserte.

Questa mattina entrarono due squadroni di cavalleria passando per il Corso. I primi due portavano i fucili con il cane alzato ed in atto di tirare.

Il popolo osservò il più grande silenzio.

Mazzini, Saffi ed Armellini sono ancora in Roma e questa mattina giravano per la città.

L’Assemblea ieri sera fu in permanenza. Questa mattina, alle 11, si riunì nuovamente.

Galletti, presidente, pronunziò un discorso col quale dichiarava di aver rinunziato al comando dei carabinieri, che erano passati sotto quello di Oudinot.

Quindi partecipò le seguenti disposizioni date da Oudinot relativamente alle truppe regolari.

Tutte le truppe devono partire immediatamente. A Rieti ne anderanno 2500, il restante sarà ripartito tra Terni e Bracciano. I materiali da guerra devono restare tutti al loro posto.

A un’ora pomeridiana un picchetto di Francesi, con un ufficiale, andò in tutte le botteghe di armaio, sequestrò le armi e ne ordinò la chiusura.

Ore pomeridiane. — Altri dragoni disertarono per riunirsi al corpo di Garibaldi.


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    tricolore, ed il generale Oudinot diede ordine che fosse strappata. Allora il tumulto si aumentò, ed i Francesi, con baionetta in avanti, vennero fino in piazza Colonna, dove carcerarono tre individui, tra i quali un Civico e un lombardo.
          » Poco dopo la calma si ristabilì; ma fu, all’istante, fatto chiudere il caffè delle Belle Arti».