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slanciandosi dalle camere (quasi senz’un tiro di fucile) si gettarono sopra il nemico.

» Accanito e lungo fu il combattimento, e sempre a corpo e corpo, ed i Francesi, quantunque di così gran fatta superiori in numero, dovettero retrocedere fuggenti, lasciando sul luogo un capitano morto, varii feriti e 4 prigionieri.

» Questo fatto, piccolo in sè stesso, è di somma importanza se si riflette all’effetto che deve aver prodotto nei nostri e nei Francesi, i quali certamente avranno scelto per quella notturna intrapresa i migliori loro soldati, e ciò non pertanto ebbero a provare nuovamente non essere affare di poco momento attaccare e sconfiggere il vile pugno di fa ziosi repubblicani di Roma.

Roma, 21 giugno 1849.

D’ordine

Il Capo di Stato Magg.

Luciano Manara Colonnello».



22. — Da ieri sera, alle 8 pom., a tutt’oggi, vi è stato fuoco vivissimo tra i nostri ed i Francesi, per cui tutto il paese fu sempre vigilante.

Alle ore 4 ant. fu suonata la generale per la città.

L’inimico aveva attaccato la città quasi in tutte le parti. Col favor della notte intanto, da un lato di S. Pancrazio, entrarono al di qua delle mura circa 500 francesi (che poi si aumentarono a 2 o 3 mila), che occuparono il casino de’ Barberini, lasciatogli libero dal 2° battaglione dell’Unione che lo guardava.