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1849 | 133 |
I nostri questa mattina fecero una sortita e ricacciarono l’inimico aldi là del ponte Milvio. Desso fu assai danneggiato dai nostri cannoni e principalmente la cavalleria. Essendogli però sopraggiunti forti rinforzi, i nostri dovettero ritirarsi.
Sinora si conosce esserci stati 40 feriti.
II Governo fece chiudere e suggellare tutte le specule di Roma.
Sono le 8 pom. ed il cannone tace.
18. — Nella sera dei 17 Avezzana, Pisacane, e Cerroti, del corpo del genio, mandarono al campo francese una disfida ai redattori dei Bollettini della guerra, irritati dalle invenzioni in essi esposte.
Non si sa se fu accettata.
Nella sera stessa, nel Circolo popolare, si parlò di tale disfida. Orioli (figlio) diceva che il francese non doveva accettarla; altri, sostenendo il contrario ed adirandosi, lasciò uno schiaffo all’Orioli, ed allora vi fu un ricambio di pugni e schiaffi.
Poco dopo tutto era nell’ordine.
Oggi non s’intese che di rado il cannone.
I Francesi prosieguono i lavori e le parallele. Sono ben avanzati.
I nostri cannoni non possono lavorare, mentre sarebbero colpi inutili, essendo l’inimico difeso dai gabbioni.
Solo delle scaramucce avvengono nelle ricognizioni.
Il dì 15 morì Ulisse Seni nell’ospedale della Scala, offeso il 12 corrente a S. Pancrazio da una palla di stuzen nemico nella testa.