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Ieri furono incendiati ed atterrati varii casini, tra’ quali alcuni nella villa Borghese, quello di Farina e di madama Selvaggi in Prati.

Nel dì 3, 11 militi coraggiosi, guidati da un Ceccarini, si lanciarono contro l’inimico per prendere d’assalto il casino di villa Pamfili dai medesimi occupato.

Nel casino però vi erano circa 500 Francesi, e, dopo accanita lotta, nella quale due Francesi rimasero morti, e de’ nostri parte morti e parte prigionieri, fu a questi dato in scelta, o di morir con colpo di pistola, o di essere gettati dalla finestra.

Nessuno rispose. Allora un ufficiale pel primo tolse il denaro che aveva in tasca il Ceccarini e poscia, fattolo avvicinare alla finestra, colla scusa di fargli osservare i suoi compagni, altri presolo per le gambe, lo gettarono abbasso da un terzo piano.

Il Ceccarini sofferse molto; ma campò la vita, e questa mattina venne al palazzo della Cancelleria.

I Francesi oggi lanciarono varie bombe, granate, razzi alla congrève.

Una bomba cadde nella piazza d’armi a Castel Sant’Angelo.

Al palazzo Spada, a via dei Capellari ed al palazzo del Governo caddero palle di cannone di 35 libbre.


Bollettino del Triumvirato:

«Il fuoco di questa notte fuori porta S. Pancrazio aveva luogo per una sortita del generale Garibaldi, diretta a molestare il nemico. Si ha dai rapporti che, in tale sortita, non si sono da noi sperimentate perdite.