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iv

dai quali essi rifuggirono sempre, come abbiamo mostrato altrove. Pure, per amore di verità, dobbiamo dire che spesso non tace il vero sul Governo pontificio e che, col procedere dei tempi, si vanno assai modificando anche le sue opinioni. E però qua e là egli mostra di riconoscere il potere della parte liberale e non nasconde il disprezzo in cui era giustamente caduto il Governo clericale. Quindi, se dobbiamo dolerci, ad esempio, che nel processo Fausti-Venanzi egli tragga. le sue notizie dalle false Rivelazioni impunitarie della Vaccari-Diotallevi; che, nel principio del 1859, chiami giovinastri quelli che applaudono al generale De Goyon, dobbiamo rallegrarci, più tardi, nel leggere che la popolazione romana festeggia le vittorie degli eserciti alleati, e che un numero immenso di scelta popolazione passeggia per il Corso, alla notizia della presa di Gaeta. Se vi si accusano, e a torto, i liberali di spargimento di sangue, non vi si tace che i gendarmi