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iii

tempi che correvano. Ad eccezione di pochi ardimentosi, giudicati sognatori dagli uomini politici d’allora, chi sperò, tra gli anni 1849 e 1860, fare di Roma la metropoli d’Italia?

Dell’averci conservate notizie di quegli anni, tra le quali sono alcune, per l’uficio di Vice Presidente di Rione1, ch’ei tenne dal 1852 al 1865, ignorate da altri e note a lui, noi dobbiamo essere grati al Roncalli, sebbene ci dolga il vedere che spesse volte egli raccolga voci di piazza, senza assicurarsi se sieno vere, e che, non confermatesi, non le smentisca; che accusi i liberali, e specialmente il Comitato Nazionale Romano, di reati di sangue,

  1. I Presidenti dei Rioni furono creati da Pio VII, nell’anno 1800, per sorvegliare al costume e all’educazione delle famiglie, portare la concordia fra privati, vigilare gli oziosi, i viziosi, gli irreligiosi, ecc. ecc.
          Dovevano, in alcune materie, operare d’accordo coi parrochi, e, dove non avessero potuto coi consigli e cogli altri mezzi raggiungere lo scopo per cui erano istituiti, potevano procedere ad arresti. Al cardinale vicario e al governatore di Roma dovevano riferire, ogni mese, lo stato dei Rioni.