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Alle ore 11 antimeridiane entrarono in Roma otto prigionieri napoletani1.

Il Triumviro Mazzini annunziò questa mattina all’Assemblea quanto segue2:

«Il corpo francese in Civitavecchia, per rinforzi sopraggiuntigli, somma ora a 12 o 13 mila uomini con 24 pezzi di artiglieria.

» Secondo ogni ragguaglio, la mossa, ostile o no, dipende dalle nuove istruzioni che si attendono da Parigi.

»Il Cristoforo Colombo, giunto a Civitavecchia, portava che il fermento nato a Marsiglia, all’arrivo della nuova della giornata del 30 aprile, era tale da non potersene prevedere le conseguenze.

» Il 22° di linea festeggia continuamente alle grida di Viva la Repubblica romana.

» Molti agenti di Gaeta, tra’ quali il Cardina Dupont, sono al campo e tentano fra loro un impianto, una specie di conferenza; ma sono poco d’accordo e confessano essi medesimi d’essere in una posizione difficilissima».


    suo stile gonfio e per la sua ignoranza geografica del luogo. Sentire un duce d’armata che parlando di Fiumicino crede di aver fatto una grande conquista, e si indirizza alle autorità civili, militari ed ecclesiastiche del luogo, sperando che non faranno resistenza e si sottometteranno come fecero quelle di Terracina, Nettuno, Porto d’Anzio ed altre della costa Tirrena, non poteva non far sì che chi conosce Fiumicino non igganasciasse dalle risa». (Spada, op. cit., Ili, 484).

  1. Garibaldi, nel giorno 5 di maggio, aveva avuto un piccolo scontro coi foraggiatori napoletani.
  2. Come si vede qui, e si vedrà appresso, il Mazzini mandava sovente all’Assemblea le notizie di quello che accadeva nello stato di Roma, o importasse a questo.