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— 9 — A. 1848

quella scolaresca ha voluto celebrare un funerale per alcuni scolari dell’Università di Pavia, che si dice siano rimasti morti in un conflitto colla forza militare austriaca. Benché non dovesse in tal funzione pronunziarsi alcun discorso, gli scolari hanno trasportato in chiesa il pulpito, ed il P. Gavazzi barnabita ha perorato. — Si scrive da Napoli che il Conte dell’Aquila non era ancora ripartito, e che nulla si sapea direttamente da Palermo. È comparso un altro decreto reale, che accorda maggior facilità alla stampa ecc. Si sente nel tempo stesso che la provincia di Salerno sia in piena rivolta.

Lunedì 24. — Di Palermo non si sa altro se non che le cose stavano nel medesimo stato. Molte persone di qualità erano riuscite a fuggire, ed erano arrivate a Napoli.

Giovedì 27. — Lo stato delle cose a Palermo pare, secondo le notizie di oggi, che resti sempre lo stesso. Un sordo fermento sembra che si scorga tanto in tutto il resto della Sicilia, quanto nel Regno di Napoli.

Venerdì 28. — Questa mattina l’Ab. Mazzani, professore in Sapienza di meccanica e idraulica, il quale sinora era stato molto accetto agli scolari, e che avea cooperato alla funzione funebre di Sabato scorso, è stato accolto ed inseguito con fischi dagli scolari stessi, che pare lo credessero colpevole di aver denunziato il P. Gavazzi, che perorò nella suddetta funzione: in seguito di che (il Gavazzi) è stato mandato a far gli esercizi, si dice, alla Polveriera.

Sabato 29. — L’Ab. Mazzani è andato questa mattina a far la sua lezione alla Sapienza, ed in seguito della intervenzione (per quanto si dice) di persone pacifiche e bene intenzionate, tutto è passato tranquillamente.

Domenica 30. — Essendo giunta la notizia che il Re di Napoli ha dato ai suoi Stati una Costituzione (quale si dice ad instar di quella del Belgio), questa sera un certo numero di persone con alcune torcie ha percorso più volte il Corso, facendo sentire degli Evviva e delle acclamazioni clamorose analoghe alla circostanza. La lezione dell’Ab. Mazzani alla Sapienza non passò poi tanto tranquillamente, quanto si era detto, ed egli partendo dovè passare per una porta segreta.