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A. 1849 — 82 —

Civitavecchia la Legione Melara, rimandata dai Francesi,1 qualcuno dice senza armi. Nelle ore pomeridiane si è sparsa voce che truppe francesi si facciano vedere verso Acqua Traversa, — Il Corriere di Romagna non ha portato la corrispondenza di Bologna che sembra intercetta (dice il Monitore) tra Imola e Faenza. — La carrozza del Papa, che era stata nella distruzione delle carrozze dei Cardinali risparmiata, è destinata a portare il Bambino d’Aracoeli agli infermi; oggi è stata posta in uso per tale oggetto, — Circa le 9 di questa sera all’improvviso si sono sentiti due spari, che tutti hanno creduto di cannone, provenienti dalla parte di porta del Popolo. Al momento si è sparso un allarme universale in tutta la popolazione. Si sono posti i lumi alle finestre, la Civica ha battuto la Generale, ed una quantità di gente armata è accorsa in quella direzione. Qualche ora dopo si è appurato che l’esplosione era stata quella delle mine, che hanno fatto saltare Ponte Molle, ma che non vi era apparenza di attacco imminente e perciò l’allarme per il momento è cessato.

Lunedì 14. — La notte si è passata tranquillamente, come pure la mattinata. Il Colonnello Roselli è nominato Generale di divisione e comandante in Capo della nostra armata. — Questa sera molta truppa con artiglieria è partita andandosi a riunire sulla piazza del Popolo, pare, coll’istruzione di andare ad attaccare i Francesi, che tutti dicono vedersi accampati ad Acqua Traversa.

Martedì 15. — Nessun fatto d’armi pare abbia avuto luogo; si assicura che la truppa partita ieri sera sia (almeno in gran parte) rientrata in città. — Questa mattina è arrivato da Civitavecchia, proveniente da Parigi, in compagnia del Signor Accursi (uno dei nostri inviati colà) M. Lesseps incaricato di una missione, e si dice che siasi già abboccato col Generale Oudinot.


  1. La Legione Melara, spedita a Civitavecchia al primo annunzio dello sbarco imminente delle truppe Francesi, era stata da queste facilmente costretta a darsi prigione, impossibilitata a difendersi per mancanza di munizioni. Il Generale Oudinot la rimandava ora libera per rispondere in qualche modo all’atto generoso del Triumvirato che aveva restituiti a lui tutti i prigionieri di guerra.