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— 47 — A. 1848

(meno che dal Conte Campello, Ministro delle Armi che ha dato la sua dimissione dopo 3 o 4 giorni dalla sua istallazione) contro l’occupazione austriaca, e nello stesso tempo un dispaccio del Card. Soglia al Card. Marini, Legato di Forlì con cui gli si ingiunge di recarsi subito presso il generale Welden in unione del Principe Corsini e Principe Simonetti, che vanno a partire da Roma a momenti, per intimargli, che se non evacuerà immediatamente lo Stato pontificio, il S. Padre farà uso di tutti i mezzi, che sono a sua disposizione, per costringervelo. Ambedue sono concepiti in termini molto forti. — Non pare si sappia positivamente se le truppe austriache sieno entrate a Bologna, — Nella Gazzetta di oggi sono indicati i nuovi Ministri che sono (oltre il Card. Soglia Presidente) il Conte Fabbri dell’Interno, l’Avv. de Rossi di grazia e giustizia, Lauri alle finanze, Guarini ai lavori pubblici, commercio ecc. Galletti alla Polizia e in sua assenza l’assessore Perfetti ed alle Armi come direttore temporaneo Gaggiotti. Resta sempre scoperto ed in sospeso il Ministero degli affari esteri secolari.

Mercoledì 9. — Oggi sono partiti per la loro missione presso il generale Welden, il principe Corsini ed il Conte Guarini, in luogo di Simonetti, che si è scusato. — Pare che anche il Ministero degli Affari Esteri secolari sia riunito nel Cardinale Soglia, segretario di Stato, e pare che egli figurerà tra i Ministri responsabili, e si presenterà alle Camere all’occorrenza.

Giovedì 10. — In seguito ad una convenzione tra il generale Welden e il pro-legato di Bologna Bianchetti le truppe austriache non sono entrate in città, rimanendo in una posizione che in parte la circonda; riservandosi solo la guardia di tre porte.

Venerdì 11. — Oggi si è pubblicato un bollettino sottoscritto da tutto il Ministero, in cui si annunzia che il giorno 8 a Bologna il popolo assalì le truppe austriache postate intorno alla città, le respinse facendo circa 30 prigionieri e prendendo loro 3 cannoni.

Sabato 12. — Da Bologna si sente che gli Austriaci si siano ritirati da quei contorni dopo qualche conflitto decisivamente svantaggioso per loro. Dalla Romagna accorreva tutta