Pagina:Diario del principe Agostino Chigi Albani II.djvu/31


— 31 — A. 1848

quale però è intanto partito per Bologna, per tornare, si dice, tra quindici giorni. Le Poste continuano ad essere custodite dalla Guardia Civica, ed i preti ed i frati incontrano delle difficoltà a sortire.

Venerdì 5. — Le novità della giornata sono state le seguenti. La rinuncia del Principe Rospigliosi, comandante della Guardia civica, a cui pare si pensi sostituire il Principe Aldobrandini; l’altro del Conte Bolognetti Castellano del Forte S. Angelo, colla sostituzione in sua vece interinalmente del Colonnello Stuart; (questa sostituzione rimane sospesa per il rifiuto, che ha fatto la Guardia civica, al Ministro della guerra, Principe Doria in persona, di evacuare il Castello che ha occupato in questi passati giorni). È stato anche pubblicato un programma della politica adottato dal nuovo Ministero, Questa sera, al tardi, si è pure reso pubblico un bollettino di un fatto d’armi molto vantaggioso al Re Carlo Alberto che ha riportato in persona a Bussolengo.

Sabato 6. — La Guardia civica ha lasciato la custodia delle Porte, ma non quella del Castel S. Angelo, che non pare ancora disposta ad abbandonare. I Cardinali ritirati a Monte Cavallo continuano a starvi, ma sono usciti (almeno alcuni) per la città, senza ostacolo. Si assicura questa sera che l’Ambasciatore d’Austria abbia ricevuto i passaporti e che domani non sarà più in Roma.

Domenica 7. — Qualche ora dopo mezzogiorno sono arrivati (non si sa a quale oggetto) due fratelli del Santo Padre, e sono andati a smontare alla locanda di Spilmann a strada delta Croce, ove è accorsa molta gente; circa le sei pomeridiane si sono recati al Quirinale in carrozza con accompagnamento di un certo numero di persone e civici, tutti in perfetto silenzio. Fin da questa mattina per il Corso erano esposte bandiere pontificie e italiche segnatamente ai Casini. Si assicura che questa mattina la Guardia civica abbia abbandonato il Castello, e che il Colonnello Stuart, nuovo castellano provvisorio, ne abbia assunto il comando. Essa Guardia civica, che sin qui era stata sotto la dipendenza della Segreteria di Stato, passa sotto quella del Ministero dell’Interno.