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— 29 — | A. 1848 |
recato alla Posta, ove ha preso tutte le lettere dirette a Cardinali e le ha portate in Campidoglio al Municipio, ove è accorso un raduno di persone, che credeva dovessero ivi leggersi in pubblico; ma sopraggiunto il Ministro delle Finanze Simonetti con energiche parole, le ha prese e più tardi rimandate alla Posta, ove pure si è radunato il popolo; ma si sono poi rilasciate. I corrieri sono partiti con qualche difficoltà, e dopo qualche discreta visita. Continua sempre il divieto di uscire dalle Porte della Città. — Oggi il Papa ha mandati a prendere e condurre a stare in Palazzo (questa almeno è la pubblica voce) i Cardinali Lambruschini, Mattei, Gizzi, Della Genga e Bernetti. Quanto a Della Genga, si è trovata della difficoltà a levarlo da casa e trasportarlo, accompagnato dal Maggiordomo a Monte Cavallo; ma pure è riuscito, benché con fischi ecc. Quanto poi a Bernetti, i Civici hanno assolutamente impedito l’ingresso alla carrozza, che andava a prenderlo, e che ha dovuto retrocedere. Non si conosce, precisamente ciò che abbia dato luogo a questa misura1.
Martedì 2. — La giornata è stata meno agitata di quella che poteva aspettarsi. Questa mattina è stato affisso alle porte delle chiese una specie di Motuproprio del Papa (che è stato però ben presto strappato) in cui dopo una esposizione di tutto l’operato da lui, dal suo avvenimento al Pontificato, in vantaggio de’ sudditi, e dopo aver giustificato il suo costante rifiuto di ogni dichiarazione di guerra, esprime il suo orrore, per le minacce, che dice essersi fatte di voler il sangue di persone costituite in eminenti dignità ecclesiastiche2. È uscita anche una Notificazione bastantemente energica del Ministro di Polizia Galletti sugli atti prepotenti ed arbitrari, di ieri, ed un ordine del giorno del Principe Rospigliosi Comandante della guardia Civica che inculca la conservazione dell’ordine ecc.