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A. 1848 | — 24 — |
ritrovata intatta nella sua teca, e coi sigilli del Card. Giustiniani di bo: me: già Arciprete di San Pietro, che al suo tempo aveva dovuto riconoscerla, la insigne Reliquia derubata della Testa di S. Andrea, e si è ritrovato parimenti il Busto dì argento, in cui si custodiva, mutilato e in parte soggettato alla fusione, come anche si è ritrovato un involto con le pietre, che lo adornavano, se non tutte almeno in parte. Il Papa, a cui è stata subito portata, con molta sua consolazione l’ha fatta collocare per ora nella sua cappella segreta.1 Per tale ritrovamento questa sera d’ordine del Card. Vicario, all’Avemaria hanno suonato a festa tutte le campane, e si è fatta illuminazione per tutta la città, ed anche la Cupola di S. Pietro è stata illuminata a fiaccole.
Domenica 2. — Questa sera al quartiere delle Guardie Nobili a Monte Cavallo è stato inaugurato il Busto del Papa con illuminazione di fiaccole, paratura del quartiere medesimo, rinfresco dato dal Comandante ecc. Tutte le guardie hanno ricevuto l’ordine di portare al petto la coccarda mista dei colori pontifici, ed italici, ed alla loro Bandiera è stata apposta la cravatta dei colori italiani.
Lunedì 3. — Oggi è stata pubblicata la legge elettorale in esecuzione di quanto viene prescritto dallo Statuto Costituzionale. Oggi i detenuti nelle carceri nuove, avendo replicatamente insultata e minacciata la Forza Civica, che ora vi sta in guardia, gettando anche qualche sasso sulla sentinella; questa ha fatto fuoco contro la ferrata, ma il colpo ha investito i ferri, senza ferire alcuno.
Mercoledì 5. — Questa mattina il Capitolo di S. Pietro ha trasportato processionalmente dal Quirinale alla chiesa di S. Andrea della Valle la ricuperata Testa di S. Andrea. Oggi poi alle 3 pomeridiane con solennissima processione dalla chiesa medesima è stata restituita a quella di S. Pietro. La processione è stata formata da tutto il clero secolare e regolare, in tutto
- ↑ Questa preziosa reliquia, che si conservava in S. Pietro, era stata da tempo trafugata: vedi la nota del Diarista del 10 Marzo di questo stesso anno, pagg. 16 e 17.