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— 19 — A. 1848

data benigna risposta. Oggi poi verso le 4 pomeridiane il Senato stesso, con tutto il Consiglio Municipale, con un accompagnamento non molto ordinato di gente, di militari di ogni arma, senza armi, di Civici, si è portato a visitare la Chiesa di S. Pietro. Si sono, per questa cerimonia, richieste carrozze a tutti, e noi ne abbiamo fornita una. Anche oggi si sono messi i parati alle finestre, e fatta l’illuminazione questa sera.

Venerdì 17. — La conciliazione degli affari di Sicilia, che si sperava, non si è realizzata, e pare si vada piuttosto allontanando.

Sabato 18. — Il March. Patrizi ha rinunziato il comando dell’ottavo battaglione civico, di cui è stato sin qui Tenente Colonnello.

Domenica 19. — Un’Ordinanza del Ministro dell’Interno, pubblicata oggi, annunzia che d’ora innanzi le Bandiere Pontificie bianche e gialle avranno le così dette cravatte dei tre colori italici, cioè verde, rosso e bianco.

Lunedì 20. — Oggi circa le 4 pomeridiane la Guardia Nobile in corpo è andata a presentare al S. Padre i suoi ringraziamenti per averla nello Statuto Costituzionale posta a carico della sua (diremo cosi) Lista Civile, che si è riservata di 600 mila scudi. La rinunzia del March. Patrizi non è stata accettata, pare con applauso del suo battaglione. Un ordine del giorno, inserito nella Gazzetta di Roma, prescrive a tutti gli individui facienti parte della Guardia Civica di portare al petto la coccarda dei colori italici.

Martedì 21. — Essendo giunta questa mattina la notizia di una rivoluzione accaduta a Vienna nei giorni 12, 13 e 14 corrente, colla prigionia della famiglia Imperiale, la fuga del Principe di Metternich, la concessione di una Costituzione (alcuni dicono collo stabilimento del Governo Repubblicano), una truppa immensa di popolo si è recata al Palazzo di Venezia, esigendo che si calasse l’Arme Imperiale, al che essendosi l’Ambasciatore ricusato, il popolo stesso è salito a staccarla e farla cadere, calpestandola e mutilandola in mezzo agli applausi i più strepitosi, ed al suono di tutte le campane della città.