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A. 1850 — 108 —

è incamminato verso S. Pietro per la strada del Colosseo, Ss. Apostoli e strada Papale. Lo precedeva tutta l’uffizialità francese e numerosi distaccamenti di truppa. A tutte le finestre anche per le strade, per cui è passato il Papa si sono messi i parati, e tutte le campane delle chiese hanno suonato a festa per due ore. Questa sera sì è fatta illuminazione per tutta la città.

Giovedì 18. — Alle 5 pomeridiane il Papa ha data la benedizione a tutta la truppa francese di ogni arma radunata sulla piazza di S. Pietro: dopo la benedizione tutta la truppa ha sfilato davanti a lui. — È tornato ieri da Torino Monsignor Antonucci, Nunzio a quella Corte, pare richiamato in seguito dell’adozione e pubblicazione colà seguita di alcune leggi che si riconoscono per lesive dei diritti della Chiesa.

Venerdì 26. — Due Notificazioni del pro-Ministro delle Finanze furono affisse ieri a tardi; con una di esse si annunzia che i Boni Repubblicani saranno ricevuti fino a tutto Maggio nelle casse erariali per il loro valore ridotto, dopo quel termine non avranno più alcun valore; coll’altro si notifica una sovrimposta di un bimestre della Dativa di tutti i fondi rustici ed urbani di tutto lo Stato, da pagarsi unitamente al 4° bimestre1.

Martedì 30. — Una notificazione del Ministero delle Finanze annunzia la creazione da eseguirsi di una Banca dello Stato pontificio, che avrà delle succursali a Bologna e Ancona; alla quale dovrà incorporarsi l’attuale Banca Romana, e si prescrivono i principali articoli, su cui dovrà regolarsi.

Lunedì 6. — Un ordine del giorno 4 del Generale Baraguay-d’Hilliers annunzia alle sue truppe che a datare dal giorno di oggi 6, lascia il comando provvisorio dell’armata al Generale di Divisione Gues Viller. Nei giornali di Francia si è veduta la nomina al comando di questo corpo d’armata (che deve ridursi a una sola Divisione) del Generale Gemeau, che ha comandato sin qui a Lione.


  1. Il Governo del papa, senza tutta questa manna di Dio, non avrebbe potuto dimostrare l’amore davvero sviscerato che nutriva per tutti i suoi amatissimi sudditi.