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alcuni mesi.1 La mattina dell’undici febbraio, dopo che la campana del Campidoglio ebbe dato l’annunzio che il pontefice Leone XII era morto, Pierino Ricci, come uno dei presidenti di Rione, si recò in formalità per parte del Popolo Romano alle Carceri Nuove a liberare alcuni carcerati, come portava l’uso, mentre l’altro presidente di Rione, Nicolai, si portava alle Carceri del Campidoglio a fare la stessa funzione.

La Sede vacante rappresentava per i Romani, avidi sempre di cortei e processioni, un vero divertimento. Quell’anno il Conclave si tenne al Quirinale, ed a vedere il lungo e sontuoso corteo di Cardinali e Monsignori conclavisti, che vi si recavano da S. Silvestro, accorse una folla immensa, che impediva quasi il passaggio. La nuova elezione fu lunga e laboriosa; purtuttavia gran popolo accorreva ogni sera ad aspettare la proclamazione. Le continue processioni per le vie del clero secolare e regolare, per impetrare da Dio una sollecita elezione del nuovo Pontefice, richiamavano in questi giorni gran gente, ma il richiamo maggiore era costituito dal solenne corteo che accompagnava gli ambasciatori esteri, che andavano a presentare le condoglianze per il morto Pontefice, a nome del loro Governo, e le credenziali di legati straordinari presso il Sacro Collegio. Lunghi, splendidi e ricchi erano questi cortei che spesso s’intrecciavano nelle vie di Roma e gran folla di gente trasse anche

  1. Essa scoppiò violenta nel 1830, durante la Sede vacante per la morte di Pio VIII. A proposito di misure eccezionali merita di essere riportato quanto «riferisce il nostro Diarista nella nota del 20 Febbraio. Nella notte scorsa in una casa alla Lungara sono state arrestate circa 24 o 25 persone, pare, addette a qualche proscritta società segreta, e si dice nell’atto di ammettere un nuovo confratello. Vi era alla testa un frate sfratato, uno appartenente alla milizia urbana dì Campidoglio ecc, e tutti avevano delle armi» . Ed in data del 22. «In seguito all’arresto seguito l’altra notte alla Lungara sono state arrestate altre persone, tra le quali un tal Maio Napoletano, un tal Pignalverd Spagnuolo ed altri». Pochi giorni più tardi altri molti ne vennero arrestati in un’osteria fuori porta Portese, tutti per le stesse ragioni. Quest’infelici vennero quasi tutti condannati alla fortezza e nel 10 ottobre dello stesso anno, in diverse vetture, ammanettati e scortati da Carabinieri, in pieno giorno e colla maggiore pubblicità, facendo la strada del Corso, vennero fatti partire da Roma alla volta del forte di S. Leo.