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stampato in nome del Segretario di Stato nel quale si dice che S. Santità, essendosi trovata nella necessità di negare il suo consenso ad alcuna delle istanze fattele per parte di S. M. l’Imperatore dei Francesi, ed essendone seguita l’occupazione Militare dello Stato e della sua Capitale, protesta contro questa occupazione e intende che restino illesi i diritti della S. Sede e termina col raccomandare ed ordinare di bene accogliere gl’individui d’una nazione che ha dati a S. B.ne tanti segni d’amore e di riverenza nel suo viaggio a Parigi.
26 Febbraio. — Da questa notte si sono cominciate a prendere per parte del Comando militare francese delle misure, di cui non si conosce l’oggetto: girano per la città numerose pattuglie anche di cavalleria, le guardie sono rinforzate per tutto. Il Colonnello Bracci, comandante la truppa pontificia, cui era stato intimato di consegnare gli stati della truppa stessa, e che vi si era ricusato in sequela degli ordini che aveva ricevuti, questa mattina è stato arrestato presso il Generale Comandante della Piazza. Si dice abbia subito la stessa sorte il Colonnello Colli comandante del Castello. Anche Monsignor Governatore è stato chiamato dal Generale Miollis, ove lo ha condotto un aiutante del medesimo. In seguito si è portato dal Papa. A tutti gli uffizi di Posta sono state poste delle guardie francesi, ed è stato vietato dar cavalli di posta ad alcuno sino a nuovo ordine, non esclusi i corrieri che dovevano partir questa sera.
27 Febbraio — Questa notte sono stati chiamati presso il Generale Miollis tutti i comandanti della truppa pontificia, cioè il Maggiore Prali dell’infanteria, il Maggiore Reali della cavalleria, il tenente colonnello Colli dell’artiglieria e di Castello e l’aiutante maggiore Resta ed è stato loro intimato di condurre ciascuno i loro rispettivi corpi in Piazza Colonna. Essendosi rifiutati d’eseguire tale ordine senza l’autorizzazione del proprio Governo, si sono recati presso il Cardinal Segretario di Stato, da cui hanno avuto istruzioni negative. Ritornati con queste dal Generale Miollis, sono stati mandati dal Generale comandante la Piazza, il quale, persistendo essi nel loro rifiuto, li ha ritenuti in sua casa. Intanto dei corpi di truppa francese si sono recati a tutte le caserme, ove si trova truppa pontificia,