continue sollecitazioni di costoro, fomentate dal Sig. Cavaliere Alberti, incaricato degli affari del Regno d’Italia, la di cui Casa è stata anche in questo nuovo complotto lesivo alla sovranità di Pio VII, il Sig. Generale avrebbe desistito dal di lui impegno. Ma il dado era gettato ed il Cielo voleva in mezzo alle continue tribolazioni che circondano il cuore del Santo Padre, accordarle (sic) mediante i suoi nemici un raggio di consolazione nell’invariabile, generosa ed universale fedeltà dei suoi sudditi. (!!) Si domandarono dunque i Pallii, che già esistevano sin dallo scorso anno, ai Conservatori di Roma e si dettero tutte le disposizioni necessarie per il Carnevale, ma i Francesi ed i loro fautori trovarono ad ogni passo ostacoli tali che per superarli dovettero sempre far ricorso alla forza. Con la forza furono dunque rapiti i Pallii dal Campidoglio, con la forza furono presi i soliti legnami per fame i noti Palchi alla Mostra ed alla ripresa, con la forza furono obbligati i Falegnami, ed i Muratori ad innalzarli; con la forza soltanto i carrettieri si prestarono a fare codesti carreggi, e quelli della solita arena, che si sparge per la strada, con la forza gli ebrei finalmente consegnarono i consueti Arazzi, che a titolo di subbordinazione al Campidoglio sono obbligati annualmente a prestare per adornare le Presidenze dei Giudici, essendosi tutte queste persone negate asseverentemente di aver la minima parte a queste infrazioni dei Sovrani desideri, che avendo accompagnata le loro negative con tratti tali che faranno stupire la Posterità, (!) e per dime una fra tante, gli operai hanno rifiutato di ricevere il pagamento del loro lavoro, dicendo che i Forzati non si pagano, e che non volevasi in alcun modo ricevere da essi il prezzo di un’azione indegna consumata malgrado loro. Una tale fermezza dimostrava un torbido ed un malcontento spiacevole, anzi il Sig. Generale Miollis credè bene di tentare con S. Santità una transazione, mediante la quale sarebbero sospese lo maschere, che forse esso cominciava a temere e domandare che il S. Padre autorizzasse le corse ed i festini, e dietro la negativa di qualunque componimento, si continuò nel progetto, contando per la tranquillità nelle forze Francesi, e per il numero degli Attori in quella instabiltà, in cui si caratterizzavano le popolazioni, e che veniva aumentata