Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
A. 1835 | — 144 — |
mento delle barriere e case di osservazione all’estremità del territorio sinora infetto, ove possano disinfettarsi le persone e gli effetti, e poi proseguire liberamente il loro cammino. Sono seguiti molti arresti di persone già notate e si dice per la scoperta di un complotto tramato e che doveva avere il suo effetto nell’occasione di una Beatificazione, che doveva seguire a S. Pietro domenica prossima (e che è stata sospesa) col progetto di impadronirsi di Castel S. Angelo, mediante qualche intelligenza interna.
Venerdì 8. — Si sente che a Viterbo è accaduto qualche tumulto di gente male intenzionata, che però è stato facilmente represso da pochi carabinieri e cacciatori a cavallo, rimanendovi due o tre feriti tra i tumultanti. Non si conosce bene l’origine della cosa.
Sabato 16. — La cifra dei morti di ieri fu di 30; e quella dei casi di 59. E stato ordinato che tre colonne mobili percorrano tutti i paesi posti al di qua della barriera, i quali seguitano a rifiutarsi, a riaprire le comunicazioni colla capitale.
Domenica 17. — Il numero dei casi secondo il bollettino di ieri, fu di 34, e quello dei morti di 21.
OTTOBRE
Domenica 15. — Questa mattina nelle tre patriarcali di S. Giovanni, S. Pietro e S. Maria Maggiore ed in tutte le chiese parocchiali si è cantato solenne Te Deum con indulgenza plenaria in ringraziamento della cessazione del cholera. Il Papa è andato a S. Maria Maggiore ove ha anche data la benedizione col SS.mo.
Lunedì 16. — Questa mattina in tutte le Chiese ove fu cantato ieri il Te Deum si è celebrato il funerale per i morti di cholera. Il Papa ha tenuta cappella Papale a S. Pietro, ove ha assistito alla Messa, ed ha fatta l’assoluzione al Tumulo. Essendo impedito, per i preparativi delle prossime Beatificazioni, il sito consueto per la Confessione e la Cattedra, la funzione si è fatta nella crociata dell’altare dei SS. Processo e Martiniano ove si fa la lavanda il Giovedì Santo.