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A. 1837 | — 142 — |
(sospetto che pur troppo regna nel popolo), fu investito e maltrattato talmente dal popolo stesso, che tolto a stento dalle sue mani e condotto all’Ospedale della Consolazione, dà a temere della sua vita, e v’è anche chi dice che sia morto.
Mercoledì 16. — Il morbo cholerico si va propagando, e, per quanto si è potuto penetrare, ieri il totale dei casi ascese a 64, e quello dei morti a 42. La giornata d’oggi, si crede generalmente, sia stata anche peggiore.
Giovedì 17. — La giornata di ieri fu cattiva assai per i casi di cholera; i morti, compresa la mortalità ordinaria, si calcola siano ascesi al numero di 160 o 170! Oltre tutti i casi nelle altre parti della città, che non sono pochi, in Borgo si può dire che non ci sia casa, che non sia attaccata.
Venerdì 18. — Per quanto si dica che la giornata di ieri e d’oggi siano state migliori riguardo al cholera, esse sono state più che bastantemente cattive. Da qualche giorno nel monastero di S. Cecilia sono morte tre o quattro monache, ed altre ne stanno male; come è morto il confessore, due chierici ed il giardiniere. Le carceri sono pure attaccate. Il palazzo Quirinale è messo in guardia non restando aperto che il portone della piazza, e soggettandosi alla fumigazione chiunque vi entra. Le scuole del Collegio Romano sono chiuse. Il monastero del S. Cuore ha tolte tutte le comunicazioni coll’esterno. Si narrano aperture di occhi di un’altra Madonna nella Chiesa di S. Nicola degli Incoronati e del Crocifisso, a Campovaccino, ove ha cominciato un gran concorso di gente e di processioni notturne.
Sabato 19. — Il cholera prosiegue a far delle vittime, pare sicuramente senza diminuzione. Il Rione di Borgo, che nei giorni passati era stato il più maltrattato pare che respiri un poco. Oggi nel Diario Romano si è veduto un articolo, in cui con gran giro di parole si ammette l’esistenza del morbo in Roma, ma senza pubblicarsi Bollettino sanitario.
Domenica 20. — Essendosi manifestati due casi sospetti di cholera al Monastero del S. Cuore, oggi all’ora del nostro pranzo è ritornata a casa Tetina, come molte altre delle ragazze ivi educande. Anche a Tor de’ Specchi è morta di cholera una conversa e le educande sono tornate alle loro case. Le notizie le più schiette possibili portano il numero dei casi (tutto com-