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A. 1831 — 94 —

e da voci che circolano questa sera pare vi sia luogo di credere seguito l’ingresso delle truppe austriache in Bologna, di dove dicesi essersi rifugiate a Firenze stessa varie persone compromesse.

Venerdì 11. — Oggi si è appurato che effettivamente il giorno 6 corrente le truppe Austriache si erano impadronite di Ferrara, e che dopo aver arrestati e condotti in qualche fortezza i membri di quel Comitato di governo, avevano ristabilito il governo pontificio e quindi porzione di esse truppe si era incamminata verso Ravenna e Bologna, di dove nulla ancora si sa di positivo, e se ne sta in grande aspettazione.

Il Cav. Scaccia, ingegnere ispettore delle strade nazionali e membro del Consiglio d’arte, si è ucciso da se stesso tagliandosi la gola con un rasoio. Egli era da qualche tempo, reso inabile all’esercizio delle sue incombenze ed a qualunque applicazione per replicati colpi apoplettici: si crede che il dispiacere di trovarsi in tale stato l’abbia indotto a questo atto di disperazione, di cui non si può presumere alcun’altra causa probabile. Oggi è incominciata a S. Gregorio l’esposizione del braccio di quel S. Pontefice, con indulgenza da durare tutta l’ottava della sua festa, che è domani. Il Papa vi è andato oggi.

Sabato 12. — Oggi si è saputo l’ingresso delle truppe austriache in Modena ove è rientrato anche il Duca. Di Bologna si sta sempre all’oscuro. Le ultime notizie di Rieti portano che pareva che i così detti Costituzionali si fossero ritirati sopra Terni, non cessando però il timore di nuovo attacco. Oggi dopo pranzo il Papa è andato a S. Maria in Trastevere accolto (come fu ieri) da infiniti applausi ed acclamazioni del popolo.

Domenica 13. — Nulla di nuovo di Bologna; ritardo che comincia a dar del pensiero.

Rieti par di nuovo minacciata dai rivoltosi, e perciò vi è stato mandato qualche rinforzo di gente e di artiglieria ed è stato tagliato il ponte sul Velino, ed un altro ponte dalla parte di Contigliano è stato minato per farlo saltare all’occorrenza.

Lunedì 14. — Niente di nuovo ancora da Bologna. Un corriere del Nunzio di Vienna ha recato lettera dell’Imperatore al Papa, in cui lo assicura degli ordini dati al general Fri-