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gliertidel tutto la vista e il godimento di questo caro mondo? Quale forza fisica o quale virtù ti potrà mai salvare dalla morte? No: val meglio coglier l’attimo che fugge, sani o malati, e fuggire con lui, quando che voglia il caso.
R.
— Bene! io ammiro come ciò che dici tu assomigli così a ciò ch’io vedo, che mentre parli parmi quasi parlar io per tua bocca. E come uno per ciò che con le mani o con l’orecchio avverte si fa più sicuro di ciò che appare all’occhio, così io trovo nelle tue parole la riprova di ciò ch’io ho sempre creduto capire pur non essendo sicuro del mio possesso. — Ma, per Dio, ora che ho assaporato questa gioia io non ti lascerò finchè non avrò vuota la coppa. Poichè che mi giova ch’esso sia in parte sicuro il mio possesso se non è in tutto? Per piccola che sia l’apertura ci sfugge il nostro comune possesso, ed io mi sento nuovamente vuoto ora, e mi pare che quanto io t’ho detto e quanto tu m’hai detto sia tutto inutile perchè non è tutto. Non pensi anche tu questo?
N.
— Sì anch’io lo sento.
R.
— In ciò che tu hai detto c’è pur sempre qualche cosa di diverso da quant’io dicevo; e io non posso a meno di sentir tutto quanto hai detto come contrario a me per quanto tu abbia detto cose simili a quanto io penso. Via! poniamo qui insieme tutto ciò che ci par giusto e cerchiamo di renderlo tutto identico, chè nè io avrei più pace senza questo, ma mi sembrerebbe