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parte degli artieri sedotta dagli errori del tempo abbandona i lavori per correre a mischiarsi nelle novità; un’altra parte vedendo mancarsi il travaglio non lo ricerca come un dono della Providenza, ma lo pretende come un tributo che si deve alla propria decantata sovranità; tutti fanno sedizioni e tumulti, e tutti vivono nel delitto e nella miseria.

Il Dottore
Si dice però che la nazione si occupa grandemente per somministrare lavoro agli operaj.
L’Arte
Questo è peggio di tutto, e quando vedete le arti non essere più ricercate, e il governo affaccendarsi per dare lavoro agli artisti, dite pure che le arti sono andate, e che il governo è debole e disperato. Il corpo sociale è come il corpo umano, il quale finchè sta sano e robusto, sente gli appetiti naturali e vi provede da se medesimo, ma quando gli altri lo costringono a cibarsi per forza, è segno che si trova ammalato. La merce più screditata di tutte è quella che nessuno vuole, se non è violentato a comprarla.
Il Dottore
Cosa mi dite mai! Avrei creduto piuttosto che i lavori del governo mettessero le arti in più credito.
L’Arte
I lavori ordinati liberamente dal governo, quando esso si trova nell’abbondanza e nel vigore, servono certamente, come tutti gli altri lavori, all’incremento delle arti; ma non accade così quando è palese ad ognuno che il governo è povero, e che con tutto ciò il timore del popolo lo condanna ai lavori forzati. Allora tali lavori si fanno malamente e trascuratamente, gli operaj diventano baldanzosi, presumendo che il pubblico abbia la obbligazione di provederli, gli imprenditori privati perdono il coraggio di impegnarsi con una classe inviziata e corrotta, e con ciò lo sforzo fatto dal governo per sostegno delle arti la spinge a maggiore rovina.
Pulcinella
E bene: lasciamo stare li mestieri che in ogni modo alli liberali la fatica piace poco. Piuttosto apriremo una botteghella di mercanzie, e verremo campando.
Il Commercio
Non pensate mai a questo sproposito, perchè vi rovinereste del tutto.